La Stampa, November 3, 2011

ARTISSIMA A TORINO: 'LASCIATEVI SORPRENDERE DALL'ARTE CHE NON CONSCETE'
Rocco Moliterni

Oggi a Torino si inaugura Artissima. Il direttore Manacorda: «Per fortuna l’andamento del nostro mercato non sta ricalcando le orme di quello finanziario»

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Se un Picasso non lo puoi comprare, qui per lo meno te lo puoi mangiare», scherza Francesco Manacorda, trentasettenne direttore di Artissima, la fiera d’arte contemporanea che si inaugura oggi all’Oval di Torino: mentre si aggira tra gli stand in allestimento indica gli spazi ancora vuoti dove ogni giorno alcune opere d’arte si potranno gustare sotto forma di torta, dall’«Acrobata blu» di Picasso a una pastiglia di Damien Hirst.

Artissima 18 apre i battenti nei giorni di una crisi economica mai vista e in cui anche opere classiche del ‘900 rimangono invendute alle aste di Christie’s, non teme il fiasco?


Artissima non si rivolge certo a chi comprerebbe un Picasso come bene rifugio. Se vogliamo fare un paragone finanziario ci rivolgiamo a chi ama il super-rischio, ossia acquistare artisti giovani che forse un giorno potranno valere molto. Ma fiere recenti come Frieze a Londra o la Fiac a Parigi non mi fanno essere pessimista, l’andamento dei diagrammi del mercato artistico non ha ripetuto quello del mercato finanziario.

A proposito di diagrammi, perché anche i poster della manifestazione sono fatti di grafici e statistiche?


Artissima è una fiera che ama la sperimentazione, per cui ho accettato volentieri l’idea della grafica olandese Sara De Bondt di abbandonare le classiche fotografie e di usare il momento della comunicazione per dare informazioni. Così sulla facciata dell’Oval abbiamo l’andamento dei visitatori, nei pass stampa il numero di artisti delle scorse edizioni.

Questo è il secondo anno della sua direzione. Il numero di gallerie è in calo o in aumento?


In leggero aumento, sono 161. Ma mi sembra significativo che ci sia una galleria italiana in meno e dieci gallerie straniere in più, segno del successo internazionale della passata edizione. Che non è solo legato alla vendita immediata, ad Artissima passano curatori e direttori dei più importanti musei del mondo e può anche accadere, come è successo ad un artista della sezione Back To The Future, che un museo di Dallas gli proponga una personale.

Quali sono le novità di quest’anno?


Oltre alle sezioni esistenti ho conservato l’idea di affiancare alla parte commerciale un progetto culturale. Quest’anno si chiama Approssimazioni Razionali Semplici, ed è una sorta di museo momentaneo immaginato da un’artista, Lara Favaretto e da me. Come nei veri musei ci sono varie sezioni ma tutto all’insegna dell’impermanenza. Inoltre quest’anno approdiamo anche in centro città con Artissima Lido: qui ho voluto dare visibilità a esperienze di gruppi di artisti che autogestiscono spazi in varie parti d’Italia.

I maligni dicono che Artissima Lido nel Quadrilatero sia un modo per tagliare l’erba sotto i piedi alla concorrenza, ossia alle due fiere concomitanti The Others e Paratissima. Come risponde?


Che ci siano delle manifestazioni collaterali mi sembra un segno di maturità di Artissima, perché tutte le grandi fiere hanno questi momenti. Ma Artissima Lido non fa concorrenza a nessuno perché si tratta di mostre e non di stand commerciali.

Lei ha cancellato una mostra sull’Arte Povera che prima aveva commissionato al gruppo americano Triple Candie. Come mai? A Torino non si può scherzare su Merz & C.?


Avevo accettato proprio come direttore di una fiera torinese il rischio di avere una goliardia intelligente che prendesse di mira l’Arte Povera. Ma il progetto che i Triple Candie mi hanno proposto non era accettabile e d’intesa con Lara Favaretto l’abbiamo rifiutato. Non ho però rinunciato all’ironia sull’Arte Povera e avremo una rivista cartacea dove un artista immagina le “brigate povere”, ossia l’esistenza di 13 artisti che nessuno ha mai sentito nominare.

Come vive l’anomalia di essere direttore di una fiera commerciale finanziata dagli enti pubblici, proprietari del marchio?


Innanzitutto anche fiere come Frieze hanno sezioni finanziate dall’Unione Europea. E poi mi sembra un’opportunità per poter affiancare anche un programma culturale al momento della vendita» Quanti visitatori si aspetta?
«L’anno scorso furono 45 mila. Non ho l’ossessione dei record, ma immagino che saliranno. Piuttosto sottolineo che 45 mila visitatori in tre giorni sono in media molti di più di quanti frequentano mostre e musei. Il che vuole dire che l’arte contemporanea ha un pubblico che musei e mostre ancora non intercettano.

Il suo visitatore ideale?


Un collezionista che, a differenza di chi va alla Fiac o ad Art Basel, non viene per comprare artisti che già conosce ma per farsi sorprendere da quelli che non conosce ancora.

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LET YOURSELF BE SURPRISED BY ART YOU DO NOT KNOW
By Rocco Moliterni

Today in Turin opens Artissima. The Director Manacorda: "Fortunately, the performance of our market is not following in the footsteps of the financial"

If you can not buy a Picasso, here at least you can eat it, "jokes Manacorda Francis, director of thirty-seven Artissima, the contemporary art fair which opens today at the Oval in Turin: and is between the stands setting indicates the still empty spaces where every day some works of art you can enjoy in the form of cake, from '"Acrobat Blue" by Picasso to Damien Hirst's pill.

Artissima 18 opens its doors in the days of an economic crisis ever, and also where the 900 classic works remain unsold at auction at Christie's, is not afraid of failure?

Artissima certainly not addressed to those who buy a Picasso as a safe haven. If we want to make a financial comparison we turn to those who love the super-risk, or to buy young artists that maybe one day they can be very valuable. But as a recent exhibition in London Frieze or the FIAC in Paris does not make me pessimistic, charts the progress of the art market did not repeat what the financial market.

About the charts, because even the poster of the event are made of graphs and statistics?

Artissima is a show that loves to experiment, so I gladly accepted the idea of ​​Dutch graphic Sara De Bondt to abandon the classic photographs and use the time of communication to provide information. So we have the trend of the Oval on the front of the visitors, press pass in the number of artists of the previous editions.

This is the second year of your leadership. The number of tunnels is falling or rising?

There was a slight rise, is 161. But it seems significant that there is an Italian gallery in less than ten foreign galleries and more, sign of the international success of the previous edition. That is not only related to the immediate sale, go to Artissima curators and directors of major museums around the world and can also occur, as happened to an artist of Section Back To The Future, a museum in Dallas is to propose a one-man.

What's new this year?

In addition to the existing sections have kept the idea to combine the commercial part of a cultural project. This year is called Simple Rational Approximations, and is a sort of museum momentarily imagined by an artist, Lara Favaretto and myself. As in many museums, but there are several sections dedicated to all of impermanence. Also this year we arrive in the city center with Artissima Lido: here I wanted to give visibility to the experiences of groups of artists who self-managed spaces in various parts of Italy.

The malicious say Artissima Lido in Quadrilateral is a way to cut the grass under the feet of competition, ie the two concurrent fairs and Paratissima The Others. How do you respond?

What we are manifestations of the side seems like a sign of maturity of Artissima, because all the big fairs have these moments. But Artissima Lido does not compete with anyone because they are not exhibitions and trade stands.

You have canceled an exhibition on Art Povera, which had commissioned the first American group Triple Candie. Why? In Turin you can not joke about Merz & Co.?

I was just accepted as a fair director of Turin's risk of having a smart student spirit that he aimed at the Arte Povera. But the Triple Candie project that I have proposed was not acceptable and in agreement with Lara Favaretto we refused. But I have given up on Art Povera and irony we will have a print magazine where an artist imagines the "poor brigades", namely the existence of 13 artists that no one has ever heard of.

How to live the anomaly to be director of a trade financed by public authorities, owners of the brand?

First of all fairs like Frieze also have sections funded by the European Union. And then it seems to me an opportunity to combine a cultural program at the time of sale.

How many visitors do you expect?


Last year was 45 000. I do not have the obsession of the records, but I imagine it will rise. Rather than point out that 45 000 visitors in three days on average many more of those attending exhibitions and museums. That is to say that contemporary art has an audience that museums and exhibitions have not intercept.

Your ideal visitor?

A collector who, unlike those who go to or FIAC Art Basel, is not to buy the artists who already know but to be surprised by those who do not yet know.

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